venerdì 4 settembre 2009

Marcello Lippi nonostante le buone prove di Cassano non intende convocarlo ma non si tratta soltanto del suo carattere


 

BARI - Sono migliaia. Decine di migliaia. E se continueranno a crescere a questo ritmo, riempiranno un paio di stadi. Per gridare, tutti insieme, «Cassano in Nazionale, Lippi a casa».

La protesta del popolo del web si è trasformata in un coro di disappunto. Il rispetto chiesto dal ct azzurro per la sua scelta di non far indossare più al furetto barese la maglia tricolore è respinto al mittente. Gli internauti vogliono capire quale siano le motivazioni del grande rifiuto. Il no da solo, non è sufficiente. Intanto, si organizzano. A cominciare dai social network.

Su Facebook - bibbia telematica dei giorni nostri - Antonio Cassano è di casa. I «gruppi di lavoro» che si occupano della querelle, non si contano più. Come le adesioni. Il sito più hard e hot è quelli di «Tra le 700 donne di Cassano c’era anche la moglie di...». Ci sono 3982 adepti. E giù anatemi contro il tecnico Mundial. Il forum «Per Antonio Cassano in Nazionale» si ferma a quota 2256. Fanno scalpore i 25mila e 46 sostenitori del gruppo «Antonio Cassano» e gli 11mila di «Antonio Cassano». Ma il top è il primo sito dedicato al fantasista biancorosso che conta 104mila921 seguaci. Tutti incazzati, naturalmente, con Marcello Lippi.

Roberto Angelillo: «Se per Lippi non sei nessuno, caro Antonio per tutto il mondo calcistico sei qualcuno, ovunque andrai».

Pietro Saito: «Con Cassano in azzurro ci sarebbero fantasia e un gioco spettacolare. abbiamo bisogno di te. Nel tuo ruolo non c’è nessuno migliore. Mister Lippi: fuori Toni, dentro Cassano».

Teo Pizzo: «Il Mondiale lo vincono i giocatori, non gli allenatori Loro vanno in campo. E ci devono andare i migliori, non i cocchi dell’allenatore. Solo chi gioca nella Juve va in Nazionale? Che schifo».

E chi non si sfoga nei gruppi di discussione riservati a Fantantonio (in 17 lo «amano» al punto da voler organizzare il Capodanno con lui), punta l’indice direttamente contro l’allenatore della Nazionale: «Destabilizziamo Marcello Lippi» è condiviso da 188 persone; a gridare «Marcello Lippi, no grazie», sono 673; «Io odio Marcello Lippi» fa registrare 1307 presenze stabili; «Mandiamo via Marcello Lippi» si ferma a quota 48.

Insomma, in tanti non capiscono perchè l’attaccante della Sampdoria non faccia più parte del gruppo azzurro. Veramente le spiegazioni ci sono. Tutte da verificare. Come le presunta lite, con tanto di «mazzate» tra il calciatore e il figlio di Lippi in una discoteca della Versilia. C’è chi, invece, ricorda l’apprezzamento di Cassano nei confronti di Donadoni («È un vero signore», disse) che potrebbero aver scatenato l’ira del tecnico viareggino. O chi ipotizza poco probabili storie di cuore tra l’attaccante (è fidanzato con una pallanuotista) e la figlia di ct azzurro.

Gianluca Simeone: «Caro Lippi, penso che hai qualcosa di personale contro Antonio Cassano. perché dal punto di vista calcistico è un talento puro. Un consiglio: dividi il lavoro dalle cose personale. La gente non è stupida, non credo a quello che dici nelle interviste. Cassano merita la convocazione e se giocasse con una squadra importante, anche il pallone d’oro».

Gilberto Rapuano: «La sconfitta col Brasile ci poteva pure stare. Ma con l’Egitto è stata una vergogna. Nonostante tutto Lippi rimane e Cassano non gioca».

Andrea Buzi: «I cicli della vita iniziano e finiscono. Credo che anche quello di mister Lippi sia al capolinea. A meno che non chiami Fantantonio».

Nelle ultime ore i messaggi di sostegno al 27enne si sprecano. Una settantina piovuti anche sul sito internet de La Gazzetta del Mezzogiorno. L’89% dei partecipanti al sondaggio promosso dal quotidiano, contesta apertamente la scelte del tecnico di non convocare il «Peter Pan» del calcio italiano. Claudia di Corato è la più diplomatica: «Carissimo Lippi, sono una donna per cui - come tante altre - non molto ferrata sull’argomento calcio. Però una cosa credo di poter dire: perché si ostina così tanto a non voler provare una volta, ma solo una volta, Cassano? La Nazionale finora ha realizzato davvero molto poco, più per fortuna che per bravura. Ora c’è bisogno di un inventore in campo. E lei sa benissimo che l’unico valido, in questo momento, è Cassano. Lippi, senza Cassano il Mondiale è già perso. Lei lo sa benissimo. Le i ha chiesto rispetto per le sue decisioni. Ma, forse, non ricorda come a pagare potrebbero essere proprio gli italiani, gli stessi che chiedono da Nord a Sud, l’utilizzo di Antonio in campo. Anche noi le chiediamo rispetto».

Quindi, una richiesta condivisa dai èiù: il giornale si faccia promotore di una pubblica raccolta di firme per Cassano in Nazionale.

C’è chi ci ha già pensato. Sul sito www.petitiononline.com (cercare “Antonio Cassano”) in 2821 (il primo è il riminese Gigi Cotecchia, l’ultima Silvia Scapillati di Campobasso) hanno già siglato una petizione alla Federazione italiana calcio a favore del «Peter pan del pallone».

E se le firme non bastassero? La fantasia non è mai stato un limite per la gente italica. Si va dallo sciopero del tifo azzurro, al boicottaggio in tv delle partite dei campioni del mondo fino a quando Lippi rimarrà al suo posto, passando per «speriamochenonciqualifichiamo». Naturalmente ai Mondiali in Sudafrica.

L’ultima chicca è l’«Antonio Cassano channel» su www.livestream.com. Ci sono partite, gol, interviste, «cassanate». Le immagini dell’attaccante doriano vengono proiettate 24 ore su 24. Protagonista assoluto, sempre e solo lui. Un vero cult per gli appassionati con 305mila741 visitatori. Nelle ultime 24 ore hanno cliccato sul «channel« in 2.244, diventati 16.348 nell’ultima settimana. Unico neo: le immagini sono a... strappi. Chi si accontenta, però, gode, guardando e riguardando le giocate di Fantantonio.

Non si può dimenticare, infine, «Amocassano» su www.youtube.com, sezione di filmatid edicati al campionissimo, curata da Andrea Farabella, 21 anni, di Battipaglia. Ha raccolto 120 socie e un centinaio di filmati unici (anche quelli della Pro Inter). Lui si definisce «il fan numero uno». E spiega il perché: «Ho raccolto tutte le magliette, i gol, gli assist, le magie, le interviste. Ho portato i capelli come lui e li porto tutt'ora. Sono scappato di casa per vedere un suo allenamento e ho assistito a varie partite. Ho chiamato la trasmissione tv “C’è posta per te” ben cinque volte. Inutilmente, fino ad oggi». Naturlamente, anche qui impazza la polemica contro la mancata convocazione in Nazionale del talento di casa nostra. Chissà se Lippi, ogni tanto, si diverte a navigare su Internet. Forse, potrebbe cambiare parere.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno
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